Alan Rickman ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei fans di Harry Potter e del cinema in generale. Impossibile dimenticarlo.
Sono trascorsi, ormai due anni, da quando Alan Rickman ci ha lasciato a causa di un male incurabile. Non giriamoci troppo attorno, la scomparsa dell’attore ha sconvolto un pò tutti. Colleghi e fans firmerebbero ‘carte false’ pur di poter rivederlo all’opera. La cosa più sorprendente è che non solo chi ama il mondo di Harry Potter lo ricorda con amore, ma anche gli ex colleghi con i quali è stato fianco a fianco per tutti gli anni del set. Su Entertainment Weekly, ad esempio sono apparsi ricordi o aneddoti toccanti raccontati da attori o dal regista Chris Columbus che lo ha diretto nei primi due film della saga.
Tra i vari ricordi troviamo quello di Evanna Lynch (Luna Lovegood) che ha detto: «Alan era un attore di metodo, quindi eravamo tutti piuttosto terrorizzati da lui sul set. Mi ricordo che era spaventoso vederlo girare tra i corridoi. Non rideva mai e tutti ci rivolgevamo a lui con un tono di riverenza. Ma il ricordo che mi ha colpito di più riguardava il permesso di portare ospiti sul set. Per farlo dovevamo chiederlo ai produttori e firmare molte carte. Ti era permesso farlo, ma non bisognava approfittarne. Alan aveva praticamente tutti i giorni delle riprese una schiera di bambini in visita da lui. Era una scena buffissima, perché vedevi Piton girare con intorno una schiera di bimbi con questa tunica nera e una specie di bavaglino che era necessario mettere per non rovinare i costumi. Ed era bello vederlo circondato da tutti questi piccoli felici che stavano semplicemente chiacchierando con lui».
Mentre Oliver Phelps (George Weasley) ha invece raccontato un altro aneddoto: «Ricordo che una volta tornato da uno spettacolo di premi o qualcosa del genere aveva trovato una confezione con dentro un iPod in regalo. Ero accanto a lui nella stanza per i capelli e il trucco, e ho finito per mostrare ad Alan Rickman come funziona un iPod e non era quello che pensavo avrei mai fatto nella mia vita. Quando riuscivi ad andare oltre la parrucca di Piton, si rivelava una persona molto disponibile ed era veramente eccezionale, tanto che spesso mi chiedeva addirittura: ‘Tu come faresti?’ o ‘Sto facendo bene?’ È stato molto divertente vedere come poteva passare da un minuto all’altro a Piton per poi tornare subito dopo a essere Alan Rickman, molto simpatico».
Warwick Davis (Professor Flitwick) ha detto: «Quando Alan indossava le vesti e la parrucca Piton e camminava nella Sala Grande, era come se il silenzio si impossessasse di quei luoghi. Si sedeva al tavolo principale, e ricordo di averlo guardato più volte sino ad aver visto qualcosa che frantumava l’intera illusione del suo essere così misterioso: nascosto dalla parrucca e giù sulle vesti c’era un filo di cuffie di un iPod. Stava solo ascoltando tranquillamente qualcosa, e ho iniziato a chiedermi: cosa ascolta Alan Rickman come il Professor Piton sul suo iPod? Un audiolibro? Shakespeare? Musica classica? Europop? Alcuni ritmi techno? Non lo so. Non gliel’ho mai chiesto e vorrei averlo fatto».
Ovviamente non potevamo non mettere il ricordo del regista Chris Columbus: «Alan Rickman mi sembrò estremamente intimidatorio quando lo incontrai per la prima volta. Lo vedi e pensi: è il tipo di Trappola di cristallo! Oh mio Dio! Ed è veramente lui. Se è di umore serio, è capace di intimidirti da morire. Una volta però mi capitò di cenare con lui per parlare del ruolo per la prima volta, e quando sorrise diventò l’uomo più gentile del mondo. Un uomo con un grande senso dell’umorismo. Mi sono divertito moltissimo a lavorare con lui».
Ilaria
Ottobre 20, 2018 at 6:52 pmTrovo questo articolo molto interessante tutti noi abbiamo imparato a conoscere alan come piton piuttosto che come alan e avvolte ci si dimentica delle persone meravigliose che stanno dietro ai nostri amati personaggi….ci manchi alan e ci mancherai per sempre
Giancarlo Fusco
Ottobre 20, 2018 at 9:39 pmGrazie mille. Mi fa piacere ti sia piaciuto il mio articolo 😊